Storie – Zi’ Mario Limentani, il testimone di Mauthausen

di Mario Avagliano

Lo chiamano ancora oggi «il Veneziano», anche se vive ininterrottamente a Roma dai primi anni Trenta, a parte la drammatica parentesi dei due anni di deportazione. Mario Limentani, detto Zi’ Mario, a 90 anni di età è uno dei pochi sopravvissuti di quei circa 1.700 ebrei della comunità più popolosa d’Italia che, durante i nove mesi di occupazione tedesca della capitale, tra il settembre del 1943 e il giugno del 1944, vennero estirpati a forza dalle loro case e tradotti nell’inferno dei Lager del Reich. La sua storia, per tanti aspetti unica ed esemplare, è stata per la prima volta raccontata in modo organico e completo nel libro intitolato “La scala della morte. Mario Limentani da Venezia a Roma, via Mauthausen” (Marlin editore), scritto da Grazia Di Veroli, che con delicatezza e rispetto della sfera privata dell’interlocutore, ha sapientemente collazionato i suoi ricordi di oggi con le interviste rilasciate dallo stesso Limentani negli ultimi venti anni, a partire da quelle al Cdec e alla Shoah Foundation di Spielberg. Il saggio sarà presentato dal Centro di Cultura Ebraica, l’Aned di Roma e la Libreria Ebraica “Kiryat Sefer” giovedì 9 gennaio 2014, alle 20.30, presso il Museo Ebraico di Roma (via Catalana/Largo 16 ottobre). Intervengono, oltre al sottoscritto, Anna Foa e Marcello Pezzetti. Saranno presenti l’autrice e Mario Limentani.

Nel libro-intervista, che esce significativamente nel 70° anniversario della deportazione da Roma del 4 gennaio 1944 (ricordato domenica scorsa dall’Aned a Regina Coeli), scorrono le immagini dell’infanzia di Limentani, originario di Venezia ma trasferitosi nella capitale giovanissimo - par di sentirlo, nella sua classica parlata in romanesco verace impastata di inflessioni venete - fino all’impatto scioccante con le leggi razziste del 1938. E poi la guerra, la fame, i bombardamenti, la caduta del fascismo, l’occupazione tedesca, la raccolta dell’oro e la tragica alba del 16 ottobre del 1943, con la retata degli ebrei in tutta Roma, durante la quale i Limentani si nascondono in uno scantinato e si sottraggono alla cattura da parte delle SS di Herbert Kappler. Purtroppo il ventenne Mario Limentani, come centinaia di altri ebrei romani, finirà comunque tra le grinfie dei nazisti, qualche settimana dopo, a fine dicembre del 1943, nei pressi della Stazione Termini, forse a causa di una delazione della celebre spia ebrea Celeste Di Porto, detta la Pantera Nera. E ad arrestarlo e a consegnarlo ai tedeschi saranno alcuni fascisti, a testimonianza di quanto pesò il collaborazionismo italiano nella vicenda della Shoah. Incarcerato a Regina Coeli, il 4 gennaio del 1944 Mario viene condotto al binario n. 1 della Stazione Tiburtina e caricato su un vagone piombato in partenza per il Reich, assieme a circa 300 deportati. I suoi compagni di viaggio sono in maggioranza politici, dai nipoti di Badoglio, Pietro e Luigi Valenzano, al gruppo dei comunisti, tra i quali spicca la figura di Filippo D’Agostino, uno dei fondatori del partito comunista d’Italia. Ma vi sono anche una decina di ebrei. All’arrivo a Mauthausen, a Limentani, che pure viene registrato come ebreo, viene cucita sulla tuta a righe «una stella fatta con due triangoli: uno rosso con IT nero perché ero italiano e m’avevano portato con i politici e uno giallo perché ero ebreo». Quasi ad attestare il destino in parte comune che toccava a chi si era opposto al nazifascismo e a chi era perseguitato per il solo fatto di essere ebreo. La particolarità dell’esperienza di Limentani (come quella degli altri del suo gruppo) trae origine proprio da qui. Egli infatti, a differenza della maggior parte degli ebrei italiani, non viene deportato ad Auschwitz, ma a Mauthausen, uno dei Lager simbolo della deportazione politica, più avanti trasferito nel sottocampo di Melk, poi di nuovo a Mauthausen e infine nell’altro sottocampo di Ebensee. Nell’immaginario collettivo, quando si pensa alla Shoah, soprattutto per quanto riguarda gli ebrei italiani, il pensiero va subito al Lager di Auschwitz, dove furono deportati oltre 6mila di loro (su un totale di poco più di 6.800). Forse anche per questo motivo le vicende dei circa 800 ebrei che furono deportati in altri Lager, hanno avuto – ingiustamente – un’attenzione minore da parte della storiografia e dell’opinione pubblica. Il racconto dei due anni nei Lager nazisti è commovente, ma – come è nello stile asciutto e privo di retorica di Limentani – non indulge mai al pietismo e non insiste sui dettagli più crudi, mantenendo sempre un certo pudore e lasciando confinato ciò che è indicibile nella sfera dell’inesprimibile. Tra le pagine più toccanti delle memorie di Limentani, raccolte e verificate dalla Di Veroli, ci sono quelle sulla famosa «scala della morte» di Mauthausen, dalla quale prende il titolo questo libro: i 186 gradini, ripidi e scivolosi, che portano alla cava e che i deportati sono costretti a salire e scendere più volte al giorno, con un pesante carico di massi di granito.Molti di loro muoiono su quella scala, privi di forze, rotolando sui gradini oppure facendo un tragico volo nel burrone sul quale la scala si protende. Limentani sarà uno dei pochi ebrei romani a sopravvivere alla soluzione finale e a tornare a casa. E nel dopoguerra, diventerà una delle colonne portanti dell’Aned capitolino e uno dei principali testimoni italiani della deportazione razziale e politica.

(L'Unione Informa e Moked.it del 7 gennaio 2014)

  • Pubblicato in Storie

Storie - Il Giusto siciliano

di Mario Avagliano
 
Domani a Favara, in provincia di Agrigento, verrà ricordato Calogero Marrone, il deportato politico siciliano morto nel Lager di Dachau e dichiarato nel 2013 "Giusto tra le Nazioni". Il programma prevede alle ore 9, in Piazza della Pace, l’inaugurazione del Giardino della Memoria, con la piantumazione di un albero della vita e la scopertura di un’epigrafe, e alle ore 10, al castello Chiaramonte, un convegno sulla figura di Marrone, con la partecipazione tra gli altri del presidente dell'Istituto Siciliano di studi ebraici Maria Antonietta Ancona, della studiosa Lucia Vincenti, del presidente e del segretario dell'Anpi di Palermo Ottavio Terranova e Angelo Ficarra e di Daniela Marrone, una delle nipoti del Giusto.
 
Antifascista, classe 1889, Marrone era capo dell’Ufficio anagrafe del Comune di Varese e dopo l’8 settembre del 1943 entrò a far parte del gruppo partigiano "5 Giornate del San Martino". In quel periodo Varese, città di frontiera, divenne la meta di numerosi antifascisti ed ebrei, desiderosi di tentare il passaggio nella vicina e neutrale Svizzera, considerata la terra della salvezza. 
Marrone approfittò del suo incarico al Comune per rilasciare documenti d’identità falsi ad ebrei ed antifascisti, permettendo così loro di superare il confine e di salvarsi. Scoperto a causa di una delazione, venne arrestato il 7 gennaio 1944 da ufficiali della Guardia di Frontiera tedesca e, prima di essere deportato nel Reich, venne rinchiuso e torturato nelle carceri di Varese, Como e S. Vittore a Milano e nel campo di  concentramento di Bolzano. Morì nel Lager di Dachau il 15 febbraio del 1945, ufficialmente di tifo.
A Marrone avevano dedicato un libro, nel 2003, Franco Giannantoni e Ibio Paolucci, Un eroe dimenticato (edizioni artirigere). Una curiosità: una delle nipoti del Giusto siciliano, Manuela, è la moglie dell’ex leader della Lega Umberto Bossi.
 
(L'Unione Informa e Moked.it del 17 marzo 2015)
  • Pubblicato in Storie

Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici 1943-1945

In libreria "Voci dal lager" di Mario Avagliano e Marco Palmieri: la storia dimenticata dei deportati politici attraverso le loro scritture private

Vocidallager_small.JPG (3021 byte)

(Einaudi, 419 pagine, 14 euro)

Nel dopoguerra gli ex deportati si trovarono «immersi in un dolore che rifiuta l'espressione narrativa, nel tentativo di rimuovere un'esperienza inquietante». Alla paura di non essere creduti si aggiunsero il senso di colpa per essersi salvati, il desiderio collettivo di voltare pagina, il rifiuto di editori, storici, mass media di ascoltare e di far conoscere quanto era accaduto. Per lungo tempo la memoria della deportazione italiana è cosí rimasta in una zona d'ombra, soprattutto quella che ha riguardato i deportati politici e i prigionieri nelle carceri del Reich, arrestati in quanto membri di bande partigiane o resistenti civili.
Voci dal lager raccoglie le loro lettere, ufficiali e clandestine, e i biglietti lanciati dalle tradotte ferroviarie, con un'appendice dedicata ai lavoratori coatti. L'obiettivo è duplice: recuperare fonti inedite che altrimenti rischierebbero di andare perdute, e soprattutto colmare quel vuoto di conoscenza che ha interessato un periodo importante della nostra storia.

Ferruccio De Bortoli (dir. Corsera) e Marino Sinibaldi (dir. Radio3 Rai): "Libro della settimana "Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici" di Avagliano e Palmieri. Per la memoria, quella necessaria".

Aldo Cazzullo, Corriere della Sera: "Nei campi di concentramento tedeschi, oltre agli ebrei costretti a portare la stella gialla, furono rinchiusi migliaia di partigiani, antifascisti e resistenti civili, con la tuta a strisce e un triangolo rosso all’altezza del cuore. Ora la storia dimenticata dei deportati politici italiani viene raccontata per la prima volta attraverso i loro scritti. Centinaia di lettere e diari, documenti quasi tutti inediti, sono stati raccolti nel libro Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici 1943-1945 (Einaudi), di Mario Avagliano e Marco Palmieri, che avevano già raccontato con le medesime toccanti modalità (il mosaico delle scritture private) le vicende degli internati militari e degli ebrei italiani perseguitati. Voci dal lager è un’emozionante antologia, ma è anche un saggio politico, incentrato su due concetti non scontati: c’è una continuità tra la repressione del regime e l’occupazione nazista; e la resistenza non fu solo fazzoletti rossi e “Bella ciao”, ma opera di militari, ebrei, donne, civili".

Mauro Canali: "E' un libro bellissimo. Ed è anche un documento scientifico importante, che ci permette di ricostruire il clima morale di allora, che balza vivido da queste lettere e diari. Può essere accostato alle Lettere dei condannati a morte della Resistenza di Malvezzi e Pirelli".

Massimo Rendina: "Questo libro mi ha molto commosso e interessato. Le lettere e i diari che raccoglie sono estremamente importanti e i sentimenti che vengono fuori sono quelli della libertà e dell'amore della patria, che costituiscono per i deportati politici una ragione di vita e una ragione di morte".

Nicola Zingaretti: "Sto leggendo il libro ‘Voci dal lager’, una raccolta di diari e lettere di deportati politici. viviamo in un tempo in cui non possiamo più accontentarci solo della storia. Va coltivata la memoria: è un percorso più ricco e complesso, con cui la storia si riempie di significato".

pallanimred.gif (323 byte) La scheda del libro sul sito dell'Einaudi

pallanimred.gif (323 byte) Calendario delle presentazioni del libro in tutta Italia

 

Entra nel gruppo di Facebook:

facebook.jpg (4028 byte)

LE RECENSIONI (quotidiani, agenzie e periodici nazionali)

pallanimred.gif (323 byte) L'altra Resistenza nei lager, Corriere della Sera, di Aldo Cazzullo (17 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) La storia dei Triangoli rossi. Lettere dal lager dei deportati politici, il Messaggero (17 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Voci dai lager dimenticate, Corriere della Sera (18 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Voci dal lager, Venerdì di Repubblica (27 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Parole dalla prigionia: deportati italiani nei lager, Avvenire, di Antonio Airò (18 aprile 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Parole dal lager dei prigionieri politici, Il Mattino, di Titti Marrone (1 marzo 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Giorno memoria: le parole delle vittime in "Voci dal lager", Ansa, di Mauretta Capuano (18 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Giorno memoria: le parole delle vittime in "Voci dal lager", Agi (19 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) La shoah dei deportati politici massacrati e uccisi nei campi, Patria Indipendente (gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Quei deportati dimenticati, Shalom (n. 2, febbraio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) "Mamma qui l'inverno non finisce mai", Pagine Ebraiche (n. 2, febbraio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Tra le memorie di chi non è sopravvissuto, Osservatore Romano, di Anna Foa (29 maggio 2012)

 

LE RECENSIONI  (portali web nazionali e blog)

pallanimred.gif (323 byte) L'altra Resistenza nei lager, corriere.it, di Aldo Cazzullo (17 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici 1943-1945, repubblica.it (17 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Voci dal lager, per non dimenticare gli internati politici italiani, romaebraica.it  (17 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Vorrei difendere tutti, vinonuovo.it, di Luigi Accattoli (19 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Voci dal lager, il libro di Mario Avagliano e Marco Palmieri, Manuela Valletti's blog (21 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Voci dal lager, anpi.it (27 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) La memoria non deve essere confinata in un solo giorno. Intervista a Marco Palmieri, irispress.it, di Stefano Iannacone (26 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) "Voci dal lager" al Severi, Salernonews24.it (3 febbraio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Voci dal lager, lafolla.it (4 febbraio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Mario Avagliano e Marco Palmieri - Voci dal lager, blog tuttoquellochevorrestisaperesu.com (6 febbraio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Voci dal lager, iltitolo.it, di Daniela Lombardi (6 febbraio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) "Voci dal lager" e amnesia collettiva, L'Indro, di Annamaria Barbato Ricci (14 marzo 2012)

pallanimred.gif (323 byte) "Voci dal lager": intervista a Mario Avagliano, OrizzonteScuola.it e scuolaeuniversita.blogspot.it, di A Lalomia (21 aprile 2012)

 

LE RECENSIONI (quotidiani locali)

pallanimred.gif (323 byte) Libro verita' sui deportati politici nei lager nazisti, molti siciliani, Quotidiano di Sicilia (24 marzo 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Voci dal lager tra Storia e memoria, Giornale di Sicilia, di Alessandro Buttitta (18 marzo 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Ecco le testimonianze dal lager. Evidente la responsabilità italiana, Roma, di Mimmo Sica (4 marzo 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Voci dal lager, Corriere del Trentino, Intervista a Marco Palmieri (9 febbraio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) La shoah dei politici italiani, La Città di Salerno, Intervista a Mario Avagliano, di Alfonsina Caputano (5 febbraio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) I giorni della Shoah, Il Mattino Salerno (3 febbraio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Avagliano, quelle Voci dal lager per raccontare storie autentiche, Il Mattino Caserta, Intervista a Mario Avagliano (3 febbraio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Shoah, Il Denaro (3 febbraio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Mario, storico al top, cavese nel cuore, Cavanotizie.it, Intervista a Mario Avagliano, di Franco Bruno Vitolo (30 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Mi martellarono. I deportati politici raccontano, Giornale di Brescia, di Francesco Mannoni (27 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Voci dal lager a Cagliari per non dimenticare, L'Unione Sarda (27 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Voci dal lager, La Nuova Venezia (26 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Quelli del Triangolo Rosso, Corriere di Siena (22 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Per non dimenticare, Corriere del Trentino (18 gennaio 2012)

 

Servizi e interviste radio e tv

pallanimred.gif (323 byte) Servizio su presentazione a Roma, Rai Tre, TgR Lazio (20 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Voci dal lager, Rai Tre, "Per un pugno di libri" (22 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Quelle voci dai lager, intervista a Marco Palmieri, Radio Colonia,  a cura di Cristina Artoni (27 gennaio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Intervista a Mario Avagliano su Voci dal lager, Radio 24, "Italia in Controluce",   a cura di Daniele Biacchessi (2 febbraio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Intervista a Mario Avagliano su Voci dal lager, Tg5, "La Lettura", a cura di Carlo Gallucci (2 febbraio 2012)

pallanimred.gif (323 byte) Memoria, un libro sui lager nazisti, Salernonews24.it, Intervista a Mario Avagliano  (3 febbraio 2012)

 

pallanimred.gif (323 byte) Gli autori

Mario Avagliano, giornalista e storico, è membro dell'Istituto Romano per la Storia d'Italia dal Fascismo alla Resistenza (Irsifar), della Società Italiana per gli Studi di Storia Contemporanea (Sissco) e del comitato scientifico dell’Istituto “Galante Oliva”, e direttore del Centro Studi della Resistenza dell'Anpi di Roma-Lazio. Collabora alle pagine culturali de Il Messaggero e de Il Mattino. Con Einaudi ha pubblicato: Generazione ribelle. Diari e lettere 1943-1945 (2006); Gli internati militari italiani. Diari e lettere dai lager nazisti 1943-1945 (2009); Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945 (2011); Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici 1943-1945 (2012). Con Dalai ha pubblicato Il partigiano Montezemolo. Storia del capo della resistenza militare nell'Italia occuopata (2012).

Marco Palmieri, giornalista e storico, è membro dell'Istituto Romano per la Storia d'Italia dal Fascismo alla Resistenza (Irsifar) e della Società Italiana per gli Studi di Storia Contemporanea (Sissco) e collabora col Centro Studi della Resistenza dell'Anpi di Roma. Con Einaudi ha pubblicato: Gli internati militari italiani. Diari e lettere dai lager nazisti 1943-1945 (2009); Gli ebrei sotto la persecuzione in Italia. Diari e lettere 1938-1945 (2011); Voci dal lager. Diari e lettere di deportati politici 1943-1945 (2012).

Visita il blog di Mario Avagliano 

Visita il sito di Marco Palmieri

Sottoscrivi questo feed RSS